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Come evitare di togliere un dente (quasi) compromesso?

Estrusione ortodontica: come evitare di togliere un dente compromesso

Sei caduto rovinosamente e ti sei fratturato un dente frontale? Oppure il tuo dentista ti ha detto che hai una grossa carie al di sotto della gengiva?

Nella maggior parte dei casi, in queste due situazioni il dente coinvolto può essere considerato compromesso e quindi (spesso) è necessario estrarlo.

Tuttavia, esiste una soluzione che – in extremis – potrebbe salvare il tuo dente: l’estrusione ortodontica.

Di cosa si tratta? In quali casi si può applicare? Scoprilo in questo articolo.

Gli svantaggi di estrarre un dente compromesso

Togliere un dente compromesso è spesso la soluzione più ovvia, ma può creare conseguenze negative, soprattutto nelle zone estetiche della bocca.

L’estrazione, infatti, causa sempre una perdita di una parte dell’osso e della gengiva che contornano il dente estratto.

Di conseguenza, per compensare questa mancanza in senso verticale, di solito si decide di inserire un impianto dentale che supporterà una corona molto più lunga rispetto a quelle dei denti vicini.

Come potrai immaginare, questo determina un inestetismo molto evidente, che rovina l’armonia estetica del sorriso.

Per evitare questa situazione (quando possibile) si cerca di conservare il dente – anche se compromesso – attraverso l’estrusione ortodontica.

Estrusione ortodontica: cos’è?

Illustrazione di un'estrusione ortodontica

L’estrusione è un trattamento ortodontico che ha l’obiettivo di spostare la radice di un dente in senso verticale, quindi verso la zona della masticazione.

In base alle forze ortodontiche applicate, la radice si può muovere in 2 modi:

  • all’interno dell’osso: quindi portando il dente in una posizione più superficiale;
  • insieme all’osso: aumentando il volume dell’osso che contorna il dente.

Queste due tecniche sono utili per risolvere situazioni diverse. Vediamo alcuni esempi.

Carie della radice del dente

Se hai una carie sotto al livello della gengiva (carie radicolare), il recupero di questo dente diventa molto difficile.

Per evitare di estrarlo o di ricorrere a interventi chirurgici invasivi, possiamo utilizzare un apparecchio ortodontico, che muova il dente all’interno del suo osso, fino a portarlo in superfice.

Alla fine di questo processo (3-5 mesi), la carie – che una volta era nascosta dalla gengiva – si troverà al di sopra di essa: in questo modo, potremo otturarla e ricostruire il dente senza ricorrere alla chirurgia pre-restaurativa.

Frattura sotto la gengiva

Dente fratturato con rima di frattura sotto gengiva

Se ti sei rotto un dente e la rima di frattura (la fessura) si trova al di sotto del livello gengivale, sarà molto difficile recuperarlo.

Se la frattura è grave, si può tentare di salvare il dente incapsulandolo, ovvero applicando una corona protettiva su di esso.

Tuttavia, la capsula non può scendere di molto sotto la gengiva, perché poi quella zona sarebbe difficile da pulire e irriterebbe il tessuto gengivale.

Di conseguenza, anche qui la migliore soluzione è estrudere il dente all’interno del suo osso – tramite dispositivi fissi o mobili – così da muoverlo verso la superficie.

Alla fine di questo trattamento ortodontico, la frattura si troverà al di fuori della gengiva e quindi potremo applicare la capsula senza invadere le zone profonde della gengiva.

Frattura di un dente irrecuperabile

L’estrusione ortodontica è un trattamento che spesso assicura grandi vantaggi anche quando estrarre il dente risulta proprio inevitabile.

Poniamo il caso che ti sei fratturato un dente nella zona anteriore della bocca, in un modo tale che è impossibile recuperarlo. In questa situazione, il dente va sostituito con un impianto dentale.

Tuttavia, se hai una gengiva delicata, un po’ ritirata e un osso sottile, l’impianto – una volta integrato – potrebbe dover rimpiazzare un dente che risulterà molto lungo e piccolo.

Per garantire un’adeguata stabilità, in questi casi si ricorre a una serie di interventi chirurgici impegnativi, fastidiosi e invasivi, che consentono di aumentare l’osso e la gengiva nei punti in cui sono carenti.

Come evitare di dover sopportare questo interminabile numero di stressanti interventi? Tramite l’estrusione ortodontica.

Rispetto ai casi precedenti, però, qui applichiamo un’estrusione diversa, che sfrutta forze tali da muovere il dente insieme al suo osso, non all’interno di esso.

In questo modo, al termine del trattamento ortodontico, avremo un volume di osso molto più elevato rispetto alle condizioni iniziali, riducendo così la necessità di interventi di rigenerazione ossea.

Conclusioni

Abbiamo visto che l’estrusione ortodontica è un trattamento molto utile per cercare di salvare i denti anche quando sembrano irrecuperabili.

Inoltre, è vantaggiosa anche per preservare l’osso e le gengive nel caso fosse inevitabile estrarre il dente a causa di gravi fratture.

Tuttavia, si tratta di una tecnica complessa, che richiede un livello di esperienza e professionalità notevoli.

L’aspetto critico di questa manovra è che altera il rapporto corona-radice. Cosa significa?

Significa che le fondamenta del dente estruso (la sua radice) diventano più piccole, rendendolo meno idoneo a reggere la masticazione.

Di conseguenza, non è un trattamento da fare a cuor leggero. C’è bisogno di un ortodontista e di un protesista competenti, che siano in grado valutare con attenzione la dimensione e la forma del dente, il tipo di osso, di masticazione e di radice, per capire se questo recupero possa garantire una lunga vita al dente trattato.

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